La psicoanalisi ultimo brano della storia dell'universo

Da LogicaUnitaria.

"I filosofi finora si sono limitati a interpretare il mondo in modo sempre diverso ma si tratta invece di trasformarlo"

(Tesi su Feuerbach" di K.Marx e F. Engels)


"Changer la vie et trasformer le monde"

(Questa la parola d'ordine lanciata nel primo dopoguerra dall'avanguardia artistica storica del Surrealismo citando insieme il poeta Arthur Rimbaud e gli allievi di Hegel, Marx ed Engels. I Surrealisti tra cui Andrè Breton e Salvador Dalì, quest'ultimo che ricevette una sorta di promozione in conoscenza della teoria psicoanalitica dallo stesso Sigmund Freud, che avevano scelto per nume tutelare del movimento riconoscendo proprio in Freud colui che aveva fatto del sogno una scienza. Il surrealismo dalle cui file uscìrono il più noto psicoanalista francese Jacques Lacan, nuovo Copernico che si fece promotore di un guerra interna al movimento psicoanalitico internazionale per un ritorno all'ortodossia freudiana dopo le deviazioni della nuova psicologia dell'Io e fece ciò proprio rileggendo e riavvicinando Freud a Jung almeno in parte anche se riproponendo una teoria del tabù universale dell'incesto e dell'Edipo più pessimista ancora di quella freudiana. Lacan in verità possedeva il concetto di soggetto come altro dell'Io ma ciò che gli faceva difetto ma faceva difetto a tutta intera la vecchia specie umana era proprio il concetto di "Soggetto Duale". Ma è stato proprio il concetto di "Soggetto Duale" l'America a cui hanno infine approdato le caravelle, il metodo dialettico hegeliano trasformato infine in azione quotidiana nella via di conoscenza psicoanalitica da parte dell'internazionale psicoanalitica.)


Prima della scienza della dialettica di Hegel


Dalla pura teoria dialettica di Hegel alla prassi hegeliana del metodo psicoanalitico


La psicoanalisi

La storia della psicoanalisi si fa convenzionalmente iniziare nel 1895.

Nasce ad opera di Sigmund Freud, un medico specialista in neurologia di Vienna.

All'inizio venne drasticamente osteggiato sia come "maniaco sessuale" che vedeva solo sesso dappertutto anche nella religione e le cose sacre, sia come "ebreo" in un'epoca e un ambiente fortemente antisemita.

Freud mostrò quel carattere o quella fede nella sua creatura che invece altri autori come Martin Heidegger ontologicamente insicuri, non ebbero e rimase al suo posto senza rinunciare alle sue tesi impopolari fino a che nel 1907 arrivarono i nostri ossia un ariano cristiano Carl Gustav Jung, uno psichiatra già direttore del manicomio di Zurigo, che mitigò in qualche modo un tale ostracismo della comunità scientifica medica.

Il fatto è che veramente Freud vedeva la sessualità come un contributo per lui numinoso affascinante per il quale non ci sono discorsi che tengano.

Ben presto nel 1912 il dottor Jung istigato da sua moglie Emma Jung (specialista di studi sul Santo Graal) come Eva fu istigato dal serpente decise infine di pubblicare un libro contro la teoria freudiana della libido, della teoria dell'incesto e delle conseguenti disavventure edipiche. Si trattava del noto "Simboli e trasformazioni della libido".

Fu questa la seconda scissione dopo la prima con lo psicoanalista nietzschiano Alfred Adler. Questa ancora più grave per ilcuore di Freud che considerva Jung come un figlio e già nominato suo delfino alla guida della internazionale psicoanalitica.

L'Automaton ossia la Sincronicità non tardò a suonare Jung facendogli fare un sogno, il famoso sogno di Sigfrido che nello svegliarsi in piena notte Jung trasse la rivoltella che teneva nel comodino e si disse deciso a spararsi se non sarebbe riuscito ad interpretare questo sogno di Sigfrido.

Infine riuscì nell'interpretazione e l'ego di Jung si spostò alla periferia del suo psichismo e si sottomise all'inconscio universale che in lui aveva parlato.

Anche per l'inconscio universale che tiene insieme tutto l'essere non si può impunemente ribellarsi al padre senza ricostruire il padre che tenga insieme l'intero fino ad allora conquistato dall'evoluzione dello psichismo.

Certo questi non era l'Intero per antonomasia, l'Intero finale ma per quanto ancora parziale era comunque un intero e non un caos.

In seguito Jung facendo anche appello ad una lunga tradizione esoterica ed alchemica oltre alle su fantasie e ai suoi sogni e alle fantasie e ai sogni dei suoi pazienti, elaborò una teoria dell'archetipo della coniunctio che certo riproponendo in qualche modo la teoria freudiana della libido era già meglio ma non superava veramente poi nei fatti la teoria fi freud della libido espliciatmente sessuale e questo perchè la concezione di jung era astratta simbolica ma questo accadeva e continuò ad essere così fino alla elaborazione del nuovo archetipo dell'ultima coniunctio. Jung è quindi un ponte un ponte necessario tra Freud e Silvia Montefoschi.

Jung ha avuto ragione su Freud ma ha avuto ragione solo in teoria proprio perchè lui pur ottimista era nè più ne meno un cristo scapolo in croce proprio come Freud radicalemente pessimista e senza speranza alcuna sicuro di morire scapolo ossia individualista.

Silvia Montefoschi l'archetipo dell'ultiam coniucntio non l'ha craeto a tavolino: è una psicoaanlista e non una intellettuale, è una psicoanalista e non una filosofa, è cioè una donan d'azione: il ceh significa che è lei stessa che ha incarnato un tale archetipo costituendo insieme all'ex teologo Giovanni Evangelista il prototipo di un tale archetipo.

Come va interpretata quindi una tale successione di autori della psicoanalisi?

Sarebbe sbagliato andare a vedere chi ha avuto ragione e chi ha avuto torto ma come il genio del psensiero dialettico ci ha insegnato dobbiamo vedere in questi autori il succederzi di una staffetta volata a migliore e a precisare la scienza psicoaanalitica coem scienza rigorosa che emancipa lo stesso metodo dialettico di partenza coem strumento di lavoro iniziale regalatoci da Hegel e attuato in azione da Freud e poi Jung nel nuovo metodo dialogico che emancipa la stessa psicoanalisi dalla storia e la rifonda come ontologia indubitabile.



I contributi teorici al perfezionamento e precisazione sempre più rigorosa della teoria e della prassi dialettica del metodo conoscitivo psicoanalitico


Il pensiero psicoanalitico di Carl Gustav Jung: il gemellaggio psicoanalisi e nuova fisica quantistica

Il pensiero psicoanalitico di Silvia Montefoschi: dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica

“Il metodo psicoanalitico è l’attuazione concreta della dialettica hegeliana, in quanto in esso è il soggetto umano e non più un soggetto astratto, a prendere da sé la distanza riflessiva per conoscere se stesso”

(S.Montefoschi, “Psicoanalisi e dialettica del reale”, 1984)


"Il soggetto dunque ritorna, ma nel suo ritornare, non è più trascendente, bensì immanente all'uomo che riflette su di sé e, qui sta l'originale, il soggetto non è più singolare, bensì duale, come sono due i soggetti che insieme riflettono all'interno della relazione psicoanalitica."

(Silvia Montefoschi, da "Oltre Hegel: la Psicoanalisi")


"E proprio all'interno della relazione psicoanalitica i due soggetti sono venuti, via via da allora, scoprendo, come realtà vivente, quella stessa dinamica del Soggetto Trascendente Hegeliano, quale percorso che lo Spirito fa per raggiungere la visione totalizzante di sé come Spirito Assoluto."

(Silvia Montefoschi, da "Oltre Hegel: la Psicoanalisi")


“A Hegel mancava la conoscenza dell’evoluzione”

(S.Montefoschi, “Psicoanalisi e dialettica del reale” 1984, cit.pag.127)




Fine del mondo fine dell'universo: l'Essere oltre la storia dell'Essere


Questioni di psicopatologia: vecchie e nuove malattie cosiddette mentali del nuovo scenario post-apocalittico


Conclusioni


E adesso?

Che fare?

Andiamo avanti?

Ma se siamo arrivati al capolinea!

Adesso stiamo fermi e non muoviamoci nemmeno di un millimetro dal capolinea infine conquistato a così caro prezzo attendendo che l'Automaton o la Sincronicità, che dir si voglia, decreti l'ultimo istante.

In quell'ultimo istante anche l'ultima memoria svanirà.

Il passato non ritornerà mai più in assoluto.

E sarà un nuovo inizio.

L'avvenire di un sogno, e in questo Freud aveva ragione (il sogno della COPULA "e" tutt'uno con il VERBO "è") ovvero l'avvenire della vita è del nuovo soggetto duale (e in questo Silvia Montefoschi che non a caso è stata anche una biologa e ricercatrice in biologia ha avuto ragione).


La realtà è logica

solo logica

niente altro che logica.


E parafrasando il filosofo e filologo Nietzsche non possiamo che essere daccordo con lui pertanto contro i concretisti, i realisti e i materialisti che i fatti non esistono ma tutto è interpretazione e interpretazioni di interpretazioni e che cioè non esiste un testo chiamato realtà ma che questo cosiddetto testo è anch'esso solo una interpretazione di una precedente interpretazione.

Ma queste interpretazione hanno un filo rosso che le tiene insieme ed è la logica di una interpretazione di cui le tante interpretazioni sono solo le tante varianti di una stessa logica.


Dunque la realtà è logica

solo logica

niente altro che logica.


Cambia la logica

e immediatamente

anzi automaticamente

come per magia

come risultante di una simile azione del pensiero

cambia la realtà.


Cambia la logica dell'universo

e scompare l'universo.


La realtà sono solo i due termini del principio dialogico

e la logica è la logica, il logos, la tipologia di legame che instaurano tra loro.


Dio è una coppia

Dio è questa coppia

la simbiosi assoluta che era in principio

che aveva in sè l'intenzione di sapere infine del loro essere due e del loro essere uno uscendo dall'eternità.


Dio è questa coppia che era in principio

che nella loro simbiosi assoluta nutrivano comunque in sè l'intenzione di produrre la SCIENZA DI DIO.


Poi fu il Big Bang

l'evento della separazione

l'uscita dalla simbiosi assoluta

nella grande frammentazione dell'Essere Uno.


Poi ancora fu il ricercarsi dei due della Coppia-Dio

e nel ricercarsi operarono alla Rivoluzione Logica producendo la Scienza della Relazione: la psicoanalisi oltre la psicoanalisi, la nuova Logica Unitaria.


La nuova Logica Unitaria

che

assolse

risolse

e infine dissolse

la storia.


Poi fu la vita

la vita alla più alta potenza

come non è mai stata

in un presente infinito

sempre tutto intero in un presente infinito

oltre ogni tempo e ogni spazio

senza più alienarsi in un qualsiasi passato o in un qualsiasi futuro

avendo una tale vita già in sè tutto il suo passato e anche tutto il suo futuro.


(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero", 2010)


"E le cose di prima non sono mai state"

(Nuova Apocalisse di GiovanniSilvia prototipo dell'archetipo dell'ultima coniunctio)





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